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LA REDAZIONE | 09 gennaio 2019 | 09.10

A Luzzara un’ordinanza contro la rabbia e la cattiveria

Il Sindaco è il primo a dotarsi di un’ordinanza “anti-cattiveria” per punire chi si macchia di esibizioni di cattiveria, rancore o rabbia, sia verbalmente, sia fisicamente

 

«È chiaro che l’ordinanza ha un sapore provocatorio, ma serve a mettere in primo piano la nostra vera sfida, che è una sfida culturale». Così parlò Andrea Costa, primo cittadino di Luzzzara e segretario provinciale Pd. È sua la firma all’ordinanza numero 1 del 4 gennaio 2019.

L’oggetto dell’ordinanza? “Istituzione del divieto a manifestare rabbia, cattiveria, rancore e di ogni atto fisico o verbale teso a recare offesa a singoli o gruppi di persone”. Un’ordinanza anti-cattiveria, come lo stesso primo cittadino luzzarese ha ribattezzato il documento, nella quale vengono citati i precisi articoli Testo Unico degli enti locali sulla funzione e sui poteri dei sindaci rispetto alle comunità di cui sono a capo, passando per i principi base della Costituzione, fino alla Dichiarazione sui diritti universali e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.

IL DOCUMENTO

Nel testo, si mette in evidenza il “diffondersi sempre più preoccupante di manifestazioni di cattiveria, rabbia, rancore, che rischiano di mettere in grave pregiudizio l’incolumità delle singole persone e la tenuta della comunità stessa”: sentimenti che mettono nel mirino soprattutto “i soggetti considerati più deboli e fragili”. E si sottolinea che “gli ambiti in cui tali manifestazioni hanno luogo possono essere fisici o immateriali, ma che la loro pericolosità è la medesima”. Sotto accusa, anche un uso spudorato dei social network, già richiamato anche da Mattarella nel discorso di fine anno, “in cui, complice l’assenza del confronto de visu, molte persone si sentono libere di utilizzare espressioni che incitano all’odio, a perseguitare singoli individui agitando vere e proprie campagne di linciaggio mediatico oppure intere categorie sociali praticando una differenziazione per razza, religione, orientamento politico o sessuale, censo e appartenenza”.

L’OPPOSIZIONE

Un clima al quale l’ordinanza vuole opporsi: “La storia di questa collettività – si legge ancora nel documento – è fatta di lotte per la Libertà, l’affermazione dei diritti in capo a ciascun individuo, la pratica dei principi di solidarietà che nel tempo hanno permesso di costruire benessere e servizi adeguati alla cura delle persone, allo sviluppo delle individualità, alla crescita dell’intera comunità e delle relazioni che l’hanno resa forte e coesa”. E ancora: “È riconoscibile nel tessuto sociale luzzarese un’importante presenza di esperienze associative, di impegno civico, la collaborazione tra le Istituzioni”.

DIVIETO E SANZIONI

La conclusione? «Il sindaco vieta ogni esibizione di cattiveria, rancore o rabbia, sia essa perpetrata verbalmente – nei luoghi pubblici o nelle cosiddette “piazze virtuali” dei social – ogni atto fisico teso a recare offesa a singoli o gruppi di persone, ogni forma di violenza”. Di qui un lungo elenco di sanzioni, che vanno dalla visione di film come “La Vita è bella” o “Philadelphia” fino alla lettura di libri come “Se questo è un uomo” di Primo Levi o “Il razzismo spiegato a mia figlia”. E poi l’invito a visitare luoghi simbolo come il campo di Fossoli e il museo Cervi, con il consiglio di ammirare capolavori dell’arte come la Pietà Rondanini al Castello Sforzesco di Milano, o assistere alla rappresentazione teatrale di opere come “Edipo Re” o “Medea”. Nei casi di maggior gravità, infine, la sanzione prevede lo “svolgimento di almeno 10 ore di volontariato presso una delle associazioni iscritte all’Albo comunale”.

LE SEGNALAZIONI

«L’ordinanza l’ho scritta, l’ho fatta verificare ai miei uffici, l’ho inoltrata al presidente Anci, Antonio De Caro, anticipata al prefetto di Reggio Emilia e quindi l’ho firmata – spiega Costa – Come farla rispettare? Non sarò solo io a farlo. Saranno tutti i cittadini ad aiutarmi. La sfida è proprio questa: combattere insieme alla collettività». Nel testo, infatti, si invita “ogni cittadino di Luzzara o ogni persona che dovesse transitare sul territorio comunale a segnalare la violazione di tale divieto opportunamente segnalandolo alla scrivente autorità attraverso la casella di posta elettronica stopcattiveria@comune.luzzara.re.it fornendo le prove per quanto possibile della violazione (screenshot di pagine web, foto di messaggi pubblici, registrazioni audio o video, la testimonianza da parte di più soggetti che accreditino la violazione)”. Per Costa, ciò che anima il provvedimento è una forma di nuova Resistenza, che tuttavia si differenzia dal disattendere il rispetto della legge e dalla disobbedienza, come ad esempio stanno incitando a fare numerosi sindaci contrari al decreto Salvini.

«Faccio un esempio meno attuale, in modo da essere meno legato alla polemica politica – spiega il sindaco di Luzzara – Le leggi razziali sono sbagliate, ma se non si fa capire agli italiani che sono sbagliate, convincendo la maggioranza a chiederne l’abrogazione, anche il gesto di disapplicarle da parte di singoli sindaci diventa in realtà inefficace. Disapplicare la legge è il gesto di un singolo, che rischia solo di creare contrapposizioni fra istituzioni, senza essere compreso dagli italiani. Bisogna invece riuscire convincere la maggior parte degli italiana a cambiare idea. È questa la battaglia che dobbiamo vincere. Per questo parlo di sfida culturale, prima ancora che politica, intendendo per culturale un cambio di mentalità che vada al di là della politica, rimettendo al centro la bellezza e la collaborazione nel costruire qualcosa di positivo».

Fonte: https://gazzettadireggio.gelocal.it