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LA REDAZIONE | 04 dicembre 2018 | 09.17

La Provincia di Perugia celebra il 70° della DUDU

Il Consiglio provinciale di Perugia primo in Italia ad approvare un ordine del giorno che riafferma il valore della Dichiarazione universale dei diritti umani

 

 

Perugia, 30 novembre ‘18 – Consiglio provinciale di Perugia primo in Italia ad approvare un ordine del giorno che riafferma il valore della Dichiarazione universale dei diritti umani e si impegna a tradurre nell’agenda locale gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Alla vigilia del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a Parigi il 10 dicembre 1948), l’assemblea di Piazza Italia ha fatto proprio, all’unanimità, nel corso della sua ultima seduta, un ordine del giorno proposto dal presidente Luciano Bacchetta.

 

Un documento che scaturisce da una serie di forti preoccupazioni, legate al dilagare dei conflitti in numerose aree del pianeta a partire dallo stesso Mediterraneo, all’andamento dell’economia mondiale centrata su profitto e speculazione, al clima di violenza, razzismo e intolleranza che si va diffondendo anche nel nostro paese.
“Tutti i diritti umani – è il pensiero espresso da Bacchetta – sono interdipendenti e indivisibili: pertanto il diritto al lavoro o il diritto alla salute devono avere le stesse possibilità di garanzia-soddisfacimento”. Bacchetta è altresì convinto che “la logica dei diritti umani è quella della centralità della persona umana, e dunque dell’eguaglianza, della non discriminazione, delle pari opportunità per tutti e dell’inclusione e che la cittadinanza fondata sui diritti umani non può che essere allo stesso tempo universale, plurale, democratica e inclusiva”.

 

Nell’ordine del giorno in questione si cita inoltre l’articolo 2 dello Statuto della Provincia di Perugia che così recita: “La Provincia di Perugia in conformità ai principi costituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane e sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. A tale fine promuove nel suo territorio la cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali, di ricerca, di educazione e di informazione”.
Da qui l’impegno, condiviso da tutto il Consiglio, “a riaffermare il valore irrinunciabile della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e del Diritto internazionale dei diritti umani che ne è seguito; a riaffermare che la Dichiarazione Universale e il Diritto internazionale dei diritti umani sono la «bussola» che deve orientare la produzione normativa e le politiche pubbliche a livello locale, nazionale e internazionale; a ribadire con forza che queste conquiste sono irrinunciabili e che vanno pertanto difese e sviluppate nello scrupoloso rispetto dei principi di universalità, interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani”.

 

Con questo documento l’assemblea di Piazza Italia si impegna a tradurre gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015 in una Agenda politica locale dei diritti umani, contenente un elenco di azioni concrete formulate con l’obiettivo di riconoscere «tutti i diritti umani per tutti». Si impegna infine a promuovere la diffusione della cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali, di ricerca, di educazione e di informazione come indicato nella Carta europea sull’educazione alla cittadinanza democratica e sull’educazione ai diritti umani del Consiglio d’Europa (2010) e nelle Dichiarazioni delle Nazioni Unite rispettivamente sull’Educazione e la formazione ai diritti umani (2011) e sul Diritto alla pace (2016).